The Promised Neverland al giro di boa: il trionfo del climax

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    Ripercorriamo l'arco narrativo di Goldy Pond, vero e proprio giro di boa per il manga di Kaiu Shirai e Posuka Demizu.

    Dopo il successo della serie animata, il manga di The Promised Neverland prosegue a tambur battente la sua corsa editoriale sulle pagine di Weekly Shonen Jump. Una corsa sorretta, per il mercato italiano, da J-POP, che ha pubblicato finora 13 volumi della sorprendente serie a fumetti di Kaiu Shirai e Posuka Demizu. Una storia che abbiamo elogiato più volte e che da svariati anni ci tiene col fiato sospeso, perché ci siamo resi conto che l'universo imbastito dai due autori nipponici, rispetto al worldbuilding presentato nei primi volumi e nella Stagione 1 dell'anime di CloverWorks, non era che l'inizio di un'opera che continua a stupire.

    In cerca di Minerva

    Qualcuno lo ha scoperto grazie all'anime targato VVVVID e Dynit, qualcun altro aveva imparato ad amarlo prima grazie alle pubblicazioni di J-POP Manga, ma il punto è che The Promised Neverland è un'opera che fa bene al ventaglio di novità proposte da Shueisha in questi anni. Decostruisce gran parte degli elementi tipici dello shonen classico contaminandosi con generi e suggestioni artistiche differenti, ma al tempo stesso ci accompagna in un racconto fatto di valori e scrittura universali.

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    Chi ha visto solo la serie TV ancora non immagina le meraviglie e gli orrori che aspettano i bambini scappati da Grace Field verso il mondo esterno, chi invece sta seguendo la serializzazione italiana del manga sta scoprendo in questi mesi le potenzialità e i tratti più affascinanti di questo universo. L'arco narrativo successivo alla fuga di Emma, Ray e gli altri ha infatti messo di fronte i protagonisti di fronte alle sfide di un ambiente ostile e pericoloso: l'obiettivo del gruppo è giungere all'agognata terra promessa, il luogo in cui ad attenderli c'è probabilmente il misterioso Minerva, insieme ad un futuro radioso e ad una vita lontano dalla malvagità dei demoni.

    È proprio in seguito ai fatti di Grace Field che Emma viene a conoscenza di tutte le verità: dell'antica promessa tra umani e demoni, della separazione tra i due mondi e dell'esistenza di una via di fuga verso un paradiso senza mostri.

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    Dopo aver incontrato un uomo misterioso presso il rifiugio indicato dalle coordinate sulla penna lasciata da Minerva in persona, Emma si ritrova coinvolta nei fatti di Goldy Pond, una vera e propria saga che scandisce le fasi cruciali di un racconto che soltanto nel tredicesimo volume si sviluppa verso nuove ed importanti prospettive: un time-skip che avremo modo di analizzare in seguito, quando i prossimi volumi pubblicati in Italia ci daranno una prospettiva più ampia del nuovo arco.

    La riserva di Goldy Pond

    Goldy Pond è a tutti gli effetti il giro di boa per The Promised Neverland: Emma si ritrova in un'immensa riserva popolata da bambini sfuggiti alle rispettive fattorie, ma finiti nelle grinfie di una famiglia demoniaca al cui vertice c'è il pericoloso Lord Bayon. Alleandosi con una fazione ribelle, l'energica protagonista si fa strada attraverso Goldy Pond con un duplice obiettivo: salvare tutt i i bambini nascosti nella riserva per unirli alla propria crociata salvifica e scoprire gli indizi che Minerva ha lasciato in quel luogo.

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    È attraverso questa fase della storia che abbiamo appreso gli ulteriori segreti sul mondo di The Promised Neverland, sul ruolo di Minerva e sul legame tra il sovrano dei demoni e il clan Ratri, i discendenti di coloro che mille anni prima firmarono la promessa che diede origine al mondo per come l'abbiamo conosciuto sin dal primo volume della serie.

    Ed è attraverso queste rivelazioni che il manga di Shirai e Demizu è riuscito ancora una volta a sorprenderci con una scrittura solida e sopraffina, in cui non è importante il cosa ma il come. Quella di The Promised Neverland è una storia semplice, che unisce la fiaba al distopico, il drama al romanzo di formazione: un ordito forse non così rivoluzionario come vuole apparire, che affonda le radici in diversi topoi della letteratura young adult e in alcuni classici di matrice occidentale.

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    Eppure è il ritmo della narrazione a lasciarci ogni volta senza fiato: la quantità di rivelazioni, dettagli e personaggi che si susseguono di volume in volume, anzi di capitolo in capitolo, è tale da rendere The Promised Neverland una storia al cardiopalma, che non concede pausa al lettore, sempre più avido di colpi di scena che risultano sempre ben assestati. The Promised Neverland, per quanto semplice e qualche volta persino un po' telefonato, è il trionfo del climax, un'avventura appassionante di cui Shonen Jump non può che andare orgogliosa.




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