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« Mai potremmo davvero comprendere la divina volontà di Entropia di dispiegare la sua forza e benevolenza verso noi frammenti parti del suo tutto e donare ad ognuno di noi un'essenza singola: quel momento in cui Entropia dall'infinito universo si fece creatore e genitore di esso stesso, essenza primigena fluente nella forma di ogni cosa; prima l'etere, poi gli elementi stessi dalle innumerevoli forme e aggregazioni, combinantisi gli uni agli altri per generare ogni forma di essi possibile, e tale fu l'impeto che la Vita stessa con gioia vide la propria nascita, in terreni velli d'un verde tenero e fronde e tronchi traboccanti di forze, quasi un'inno celebrativo al proprio creatore, campane a festa di un mondo neonato, che già si avviava ad immagine della perfezione, nel continuo fluire della potenza di Entropia nella creazione. Un fluire così denso, intenso, da pervadere e quasi dilatare all'eccesso, da iniziare a soffocare; all'improvviso ogni cosa pareva incrinarsi nella consapevolezza che nulla poteva esistere nella sua materiale foggia coesistendo con il resto del Tutto senza nuovamente disgregarsi ed assuefarsene, tornando in quella spirale involutiva e racchiusa d'infinito: le montagne parvero rimpicciolirsi e le acque turbinare gemendo, la vita avvizzire sul punto di dissolversi. Nella sua estrema benevolenza così Entropia decise di commettere l'irreparabile, per salvare i Figli che aveva generato dalle sue stesse carni, dall'infinito che in egli risiedeva; quell'ineluttabile lacerazione nella trama del perfetto fu il segno certo che nel futuro attendeva solo caos. »
"De creatio secretii", estratto dal
Diario Mistico del Sacerdote Visionario Hessel Ravderok,
anno 67.Il mondo di Valhalla è in sempiterno pericolo, condannato ad un futuro di distruzione e Caos, minacciato dalle divine ed oscure forze di Heith e Fehor, figli legittimi di Entropia, creatrice di ogni cosa, genitrice del sacro flusso della vita. La speranza è una mera Utopia in un mondo in guerra, e combattere è l'unico modo per sopravvivere, dove non c'è spazio per i deboli e dove la morte incombente segna un ineluttabile destino di morte. Per quanto possa fare paura e trarre in inganno, le speranze per Valhalla non sono del tutto estinte: quattro grandi fazioni si ergono fiere, pronte a combattere e a mettere in campo i loro migliori guerrieri. La più imponente, Asgard, intenzionata a proteggere il sacro nucleo di Entropia, preservando dunque la pace, mentre le altre, avide di potere, cercano di sfruttarlo. Ma tutto è appeso ad un filo, tutto è precario dove non c'è altro che distruzione, e guerra. Tutto è nelle mani dei guerrieri. Tutto, è nelle mani dell'umanità.
Entropia offre un GDR di come non ne avete mai visti. Ambientazioni mozzafiato e descritte nei minimi particolari, sistemi politici e culture diversi per ogni territorio. Nulla è lasciato al caso in questo fantastico GDR dove sono gli utenti a scrivere la storia, partecipando attivamente e in prima persona alla lotta contro le forze oscure. Piaciuto il piccolo assaggio di trama di poc'anzi? E' quello che troverete sfogliando le mitiche Cronache di Valhalla, porto sicuro per un avventuriero. E' facile perdersi nei lidi di questo universo in continua espansione, tutto avanza, tutto si ritrae, tutto è disperso in un caotico divenire. Solo combattendo si sopravvive. E noi offriamo una personalizzazione massima, un bagaglio tecnico ricco di aspetti. Abilità, Tecniche, Fonte, Maestrie, Classi, tutto verrà deciso da voi. Più di 25 razze tra le quali scegliere, oltre 30 classi su cui fare affidamento, e tante altre novità che rendono il nostro gdr unico ed originale, completamente diverso da tutti gli altri. Entropia offre anche una ricca sezione di Off Topic, dove poter parlare di Tecnologia, Libri, Cinema, Musica, Anime, Videogames e di altro. Vi offriamo un forum completo sotto ogni punto di vista. Allora cosa aspetti? Clicca su uno dei due banner e raggiungici!. -
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❝Entropia gdr❞Forgotten Realm
presentati ▼ regolamento ▼ creazione pg. -
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❝«NEMMENO I CADAVERI TI ABBIAMO LASCIATO, SPORCO ABOMINIO.» Fece eco a Laura.
Quello scontro aveva unito molto i cadetti e aveva avvicinato tra loro gli asgardiani e i figli del mare. Tutto il sospetto che provava per loro era svanito totalmente ed era sicura che molti degli attuali cadetti che erano sulla nave avrebbero ricevuto un encomio: molti pensavano che lei avesse salvato tutti, ma era stato lo sforzo condiviso dell’esercito di cui era onorata di far parte che aveva assicurato il più felice epilogo possibile.❞
Cit. Alexandra Des Konigs,
Il Prescelto: Calamitas▼
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- ENTROPIA GDR -
❝A ben vedere nemmeno Asgard giocava pulito. a guardare ancora meglio, si sentiva ancora cuciti addosso gli occhi glauchi dell’Angelo che lo fissavano dall’identikit, sotto la scritta “eliminazione prioritaria”; lui, che aveva studiato da medico, per aiutare la gente a vivere e non per costringerla a morire. La cautela in realtà gli si era sviluppata dentro su un’unica, grossa radice: la paura che il suo desiderio venisse esaudito e Dharva prendesse davvero a raccontarsi, che il racconto le restituisse l’umanità di cui si era spogliata.❞
Cit. Raudo Mellacordis,
"L'Ultimo Angelo di Randal"
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.❝Non appena si mise a fare il conto alla rovescia azionai la faccia di bronzo della ladra, quella in cui la menzogna e la verità si fondevano così bene da essere ormai da tempo una cosa sola.
«Me ne vado per un po' di anni e ora gli asgardiani sono pronti a sparare a qualcuno a pochi passi dalla strada. Cavolo, vi danno da mangiare pane e chitemmuort all'accademia?» – Una flebile risata e uno sguardo sommario ai dintorni, per vedere se ci fosse qualcuno nei paraggi. Dato che Laura pareva avesse mangiato un limone, data la faccia che non ammetteva nemmeno l'ombra di un sorriso alla mia strabiliante comicità innata, reputai saggio darle qualcosa di più a cui agganciarsi. Il primo passo era stato introdurre l'idea che facessi parte, seppur in passato, del suo stesso paese. Forse mi avrebbe visto meno come un nemico.❞
Cit. Serim Quarta,
"Hamartia"▼
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.❝«La pace della morte—»
La mia voce era flebile, il tono ricco di amarezza e, cos'era? Delusione. Rivedevo in Huemac un giovane me, così fedele nei confronti di una divinità che essa appariva tutto fuorché imperfetta. Purtroppo, avevo imparato quella lezione a caro prezzo e stavo per trasmettere tali conoscenze al mio compagno rettile.
«Pace?» Sembravo quasi divertito di primo impatto; se ci avesse prestato attenzione, tuttavia, il mio avversario avrebbe potuto identificare quella sottile ma ribollente vena di ira. L'ingenuità del viashino di fronte alla vera essenza del dio era disarmante e mi faceva imbestialire. Feci ancora qualche passo in avanti, finché non ci separavano circa tre metri.
«Quale pace, DOVE? Oh, giusto! Probabilmente intendi il continuo ciclo di vita e morte che mi è impedito spezzare da settecento fottuti anni? Per te questa è pace? Tu hai la libertà di scegliere, ma io— IO SONO COSTRETTO QUI!»❞
Cit. Archer,
"the Forgotten and the Desperate"▼.